Si ferma all’overtime l’avventura in WSE CUP dei giallorossi. Niente final four
Sfuma all’extratime il sogno europeo dell’Ubroker Bassano che nonostante le bende e i cerotti (3 titolari ammaccati) regge alla pari coi quotati spagnoli sino in avvio di primo supplementare (3-2 Lleida), poi becca la quarta rete, fallisce il penalty del possibile rientro e crolla all’improvviso prima fisicamente eppoi emotivamente con gli iberici che affondano nel burro e vincono di goleada 8-2.
Ma già nel secondo overtime non c’è più gara, dopo è solo dato statistico, eppure sino a 8’ dal gong e il punteggio di 2-2, Bassano sarebbe qualificato alla final four di fine aprile. La partita gira lì poiché i giallorossi sbagliano un’uscita e sul nuovo assalto catalano beccano il gol del 3-2 a poco più di un minuto dal pareggio appena raggiunto che spedirà tutti ai supplementari. Se l’Ubroker fosse riuscito a tenere il 2-2 almeno sino agli ultimi 5’, il Lleida si sarebbe probabilmente innervosito e lo scenario conclusivo presumibilmente cambiato. Anche perché sul secondo pareggio arpionato da Scuccato la sensazione era che i padroni di casa avessero accusato il colpo e Bassano per un attimo era parso molto più ringalluzzito dei rivali. Ma il 3-2 ha mutato la storia della serata e nel prolungamento i giallorossi erano obiettivamente sulle gambe.
Il rimpianto semmai è che la truppa di coach Viterbo è approdata in Spagna con due pedine cardine come Marc Coy e Samu Amato in precarie condizioni fisiche e nemmeno a mezzo servizio, mentre Muglia è stato recuperato in extremis. Senza i due veterani di punta in un’arena bollente come quella di Lleida alla lunga era inevitabile smarrire la strada.
Quanto alla gara, è stata scandita da un metro arbitrale particolare ( i 3 cartellini blu che hanno propiziato tanto il 2-0 interno eppoi il 2-1 di Muglia prima dell’intervallo) sono parsi molto più che generosi. Poi nella ripresa il tandem portoghese è stato meno prodigo, Scuccato ha impattato e solo un’evitabile sbavatura difensiva ha innescato il 3-2 spagnolo. Qui Bassano ha retto gagliardamente sino alla sirena e dava l’impressione di potersela giocare ai supplementari e magari puntare ai rigori. Invece questa percezione è durata meno di un minuto perché, beccato il poker e fallito il penalty del possibile rientro con Scuccato, l’Ubroker di fatto è uscito dal campo, esausto e svuotato psicologicamente.
Ma adesso guai a gettare il bambino con l’acqua sporca. Questa squadra ha raggiunto quest’anno la final four di Coppa Italia che mancava da 6 anni, è tornata in Europa, prima in Champions eppoi in Wse Cup dove non recitava da addirittura 10 anni sfiorando l’accesso alle finali di Coppa, tornando altresì ad occupare per alcune settimane lo scorso autunno il primato solitario della serie A come non accadeva da oltre un decennio.
Traguardi di tappa, certo, ma indice di una crescita graduale del club dopo stagioni in cui la salvezza pareva il massimo obiettivo agguantabile. Il cambio di passo c’è stato e sapere ora che esiste una programmazione in corso da parte del club per allestire un roster ancora più competitivo l’anno venturo con un credibile progetto pluriennale non può che confortare.
Applauditi i ragazzi della curva, straordinari come sempre e udibilissimi nella bolgia di Lleida, la priorità dell’Ubroker al momento è recuperare tutti i malandati e affrontare le tre decisive sfide di campionato per ridisegnare il piazzamento playoff a cominciare da sabato a Follonica, incrocio durissimo. Ma ci sono un futuro e un domani solido davanti, l’unica cosa che conta.