I giallorossi piegano 3-2 il Sarzana e dopo 5 anni ritornano tra le elette nella corsa al trofeo tricolore
Obiettivo centrato. Un altro step – il secondo dopo il riapprodo sul palcoscenico internazionale – nel percorso di crescita graduale del club. L’Ubroker Bassano, a un lustro di distanza riabbraccia la final four di Coppa Italia in scaletta il 25 e 26 marzo in sede ancora da designare. Ma l’importante era arrivarci. E non importa se l’incrocio di semifinale secca sarà col Trissino armata tritatutto, era fondamentale ricominciare a respirarle determinate atmosfere. I giallorossi nel quarto di finale secco del palazzo hanno domato i detentori del trofeo prima col piglio della big (primo tempo chiuso con autorità 3-1), eppoi sapendo soffrire nella resistenza della ripresa, quando c’era da stare in trincea a proteggere il tesoro. E lì le prodezze in sequenza di Cico Veludo hanno scavato il solco indirizzando la qualificazione.
Gli highlights a cura di Alessandro Lago e le interviste che vedete in pagina, spiegano nel dettaglio la serata coi liguri, semmai è opportuno ribadire a corredo taluni aspetti. In primis l’indubbia coesione di gruppo di una squadra, che senza più la stella del cast, ha sacrificato fatalmente qualcosa specie nella produzione offensiva per votarsi invece a un maggiore equilibrio tattico e a una superiore attenzione difensiva con più impermeabilità dinanzi alla propria porta. Così coach Viterbo ha ridisegnato le gerarchie attingendo a piene mani a tutte le rotazioni dalla panchina responsabilizzando anche chi nei mesi scorsi aveva minutaggio inferiore. E in questo senso la rete del vantaggio, costruita interamente sull’asse Sgaria-Baggio è l’emblema della lievitazione di chi sino a qualche settimana fa raccoglieva scampoli di gara e adesso può recitare per lunghi sprazzi da titolare elevando il proprio rendimento. E presto salirà sul treno dei cambi anche Jacopo Geremia, senza fretta, ma con la certezza di ricevere anche da lui il contributo di qualità di cui è in possesso.
Peraltro, salvo la giocata da fuoriclasse di Coy (controllo al volo e stangata sotto la traversa a stampare il 3-1) le altre reti giungono da soluzioni e schemi provati in allenamento, il segnale che alle spalle c’è un lavoro certosino che mira a valorizzare al meglio le risorse della casa.
Tutte premesse confortanti che magari non fatturano un titolo dalla sera alla mattina ma che invece pongono le basi per un programma di prospettiva i cui frutti si notano nitidamente cammin facendo, E soprattutto ecco l’anima combattente di una formazione che per patrimonio genetico non può né deve mollare mai con nessuno. Come chiedeva in estate a gran voce la curva, anche stavolta decisiva quanto un gol o una parata risolutiva. Proprio per la mentalità da battaglia questo Bassano ora si merita non solo gli ultrà o lo storico zoccolo duro di affezionati supporter al seguito, ma che la platea si allarghi come ai giorni belli.
Orgoglio e passione hanno ricominciato a battere forte dentro il PalaUbroker. E ci abitano a meraviglia.