I giallorossi si qualificano ai rigori, scappano 4-1 poi vengono rovesciati ma Mattia Baggio segna il penalty decisivo. Ora ai quarti gli spagnoli del Lleida.
Se è lucida follia non ce ne siamo accorti. Follia sicuro, lucida non ci giureremmo. Per la mera cronaca vi rimandiamo agli highlights e alla sintesi filmata curata da Alessandro Lago in pagina. Per le considerazioni, invece questo è lo spazio idoneo. Allora la notizia è che l’Ubroker, poggiando sul preziosissimo 3-4 conquistato in Maremma in garauno, stacca il pass per i quarti di finale di WSE Cup, traguardo alla vigilia tutt’altro che scontato visto che il pronostico pendeva verso la Toscana. Quanto alle modalità sono cose da prova sotto sforzo in Cardiologia. Si poiché già prima dell’inatteso epilogo da montagne russe il match è stato impolverato e rallentato da una direzione arbitrale in linea con certi standard internazionali ma inutilmente spezzettato da continue fischiate (alla fine saranno 33 i falli complessivi, uno in meno della famigerata gara di Sarzana che però si è fermata ai tempi regolamentari), cartellini sventolati come coriandoli (10 in tutto, compreso un rosso a Pozzato) e relativi viaggi sul dischetto, una processione interminabile. Basti pensare che senza andare ad oltranza coi penalty la partita è durata 2 ore e 37 minuti, una maratona estenuante coronata almeno dal lieto fine.
A 3’45” dal gong Bassano guida 4-1 in virtù della tripletta di Marc Coy e dalla rete di Pozzato che ha rovesciato il vantaggio iniziale di Saavedra. Nel computo delle due gare l’Ubroker è avanti perciò di 4 reti e ne dovrebbe subire altrettante per essere condannato ai supplementari. Ebbene accade proprio l’irreale: i giallorossi senza motivi plausibili staccano la spina e prima una doppietta di Rodriguez, poi Franchi e infine Saavedra a 10” dalla sirena spingono i padroni di casa all’impossibile overtime. Gli ultimi due gol incassati con 33” sul cronometro sono l’emblema di una squadra improvvisamente in preda al panico che ha rovinato in pochi istanti una gara di indubbia sagacia tattica.
Bassano è sulle gambe e in pieno blackout mentale, al palazzo tutti, ma non la curva, sono predestinati al peggio, tantopiù che Grosseto, rianimatosi di colpo dopo aver camminato a lungo sul baratro, vola sulle ali dell’euforia. Invece la quaterna di Marc Coy nel primo extratime fissa il 5-5 e riporta la qualificazione verso Bassano ma l’ennesimo guizzo di Saavedra a 1’14” dalla conclusione del secondo supplementare rimanda il ballottaggio ai rigori. E’ una roulette da cuore e batticuore, segnano quasi tutti, ancora Coy, Scuccato e Muglia da una parte, Rodriguez, Paghi e Saavedra dall’altra ma non Amato, De Oro e Nacevich. Sicchè tocca a Mattia Baggio, già risolutivo all’andata stampare il rigore dell’estasi: 9-9 e festa sotto la curva. E adesso gli spagnoli del Lleida ai quarti (garauno l’11 marzo al palazzo senza lo squalificato Pozzato; ritorno in Spagna potrebbe essere il 18 marzo causa concomitanza il 25 marzo con la coppa Italia ).
E come sostiene il portierone Cico Veludo, “Avessimo tirato i rigori dalla parte opposta e non sotto la nostra curva non avremmo mai vinto” .Ineccepibile.