I giallorossi firmano una prova di enorme consistenza col Lodi, battuto 4-1



“Volevo essere un duro” canta la rivelazione Lucio Corsi a Sanremo. E Bassano ce l’ha fatta. Duro lo è diventato per davvero.



Parafrasando il menestrello grossetano (che quindi un’infarinata di hockey dovrebbe possederla) capace di incantare l’ultimo Festival, l’Ubroker ha metabolizzato il passaggio di status avvenuto in questi mesi, da aspirante big dell’estate a assoluta certezza dell’inverno, ora che grande lo è diventato sul serio. Quanto grande? Abbastanza per giocarsela alla pari con le migliori e sufficiente per mettersi di traverso pure con la regina Trissino. Non ancora per batterla, questo no e peraltro si sapeva, ma per complicarle la vita sicuramente sì.



Come di consueto, gli highlights in pagina del match e l’analisi postgara di coach Ale Bertolucci sono più esplicative che mai e noi ci limitiamo di prassi ad alcune considerazioni a margine.



La prima: sensazionale prova di squadra, compatta, presente, maledettamente concentrata sul pezzo. Formazione che ha dato la polvere innanzitutto atleticamente a rivali quotatissimi, reduci da un filotto di sei vittorie consecutive e – su questo strapotere fisico – ha costruito il suo successo.



La seconda: le giocate glassate di Riba e Tamborindegui, reti d’autore che hanno non solo scolpito il duello, ma anche acceso di emozioni il palazzo per pregio e fattura. Con loro le paratissime in sequenza di Mattia Verona, ragazzo che lievita di rendimento di domenica in domenica e che sta mantenendo adesso tutto il buono che si raccontava di lui a vent’anni. Inoltre il ritorno al gol, di quelli pesanti, di capitan Scuccato, alza l’umore della truppa e del suo leader silenzioso che prosegue il suo percorso verso il ritorno a quel giocatore totale che incide e decide.



La terza: l’atmosfera del palazzo con un gran bel colpo d’occhio, poiché un gruppo che conquista per autorevolezza di gioco, personalità e carattere non può che trascinare la propria gente. E ieri sera lo spettacolo arricchito da due curve scintillanti per calore, colore e passione è stato ancora più intrigante.



Ecco perchè con queste premesse è lecito conservare buonissime sensazioni consapevoli che le pagine più eccitanti della stagione debbano essere ancora scritte. Anche se una domenica come questa rimane indelebile in memoria.



Ma se vuoi essere grande fino in fondo, la sfida più importante è sempre quella successiva. Già domenica, appunto, di nuovo al palazzo nel derby zeppo di insidie col Montebello. Vi aspettiamo. Tutti quanti.