Giallorossi travolgenti a Giovinazzo: 1-7 e Galbas trascinatore





Sontuoso e lussuoso, Bassano autografa una notte da big a petto in fuori e passa con l’autorità della grande squadra anche nel covo bollente di Giovinazzo. E’ esaltante la modalità con cui l’Ubroker alza la voce nel profondo sud e premia la superba gestione tattica di Ale Bertolucci che pare avere tra le mani il joystick per come comanda il gioco dei suoi scegliendo le opzioni e le variabili a seconda delle esigenze del momento: accelerare quando è il caso di mutare passo oppure amministrare la gara votandosi a un possesso attivo e prolungato che fa girare a vuoto gli avversari spremendoli in un frustrante girotondo senza esito.



Sono prestazioni come questa, capaci di rendere facili le cose difficili anche in un’arena caliente come quella pugliese che gonfiano d’autostima squadra e staff consentendo ai giocatori di compiere un altro poderoso step sulla strada della piena consapevolezza. Un rigore di Galbas apre le danze poi una rubata di Tambo serve in campo aperto Ivo Silva per la saetta sul palo lontano che vale lo 0-2 della pausa. Quando in avvio di ripresa l’asso di casa, Colamaria, infila la percussione centrale dell’1-2 che riapre i giochi, ci pensa ancora Galbas in un attimo a gelare l’ambiente in ebollizione con una giocata da gran califfo: Joan con una finta e una veronica sul controllore diretto, manda al bar l’intera difesa barese e quindi buca d’astuzia l’ex Veludo con l’1-3 che apre le acque e fa naufragare Giovinazzo. Riba infatti dal dischetto stampa l’1-4 del break e una fiondata dalla lunga del solito Galbas inchioda l’1-5 della fuga buona firmando pure una scintillante tripletta personale. Quindi una progressione in area di Alberto Pozzato dilata l’1-6, mentre sulla sirena un guizzo sottoporta di Nick Barbieri completa il settebello giallorosso.



Abbastanza per sorpassare Follonica e installarsi solitari al quarto posto in attesa del posticipo di mercoledì tra maremmani e Forte dei Marmi in Versilia.



Così la menzione d’onore va a pieno titolo al folto drappello di irriducibili della curva che presenzia a Giovinazzo e si fa sentire un bel po’. Loro sono già da scudo. Da un pezzo.